
Il 2025 porta con sé importanti novità riguardo lo stipendio dei docenti. Tra aumenti salariali, aggiornamenti contrattuali e adeguamenti tabellari, molti insegnanti si chiedono come cambierà concretamente la propria busta paga.
In questo articolo analizziamo i principali aggiornamenti legati allo stipendio degli insegnanti, con un focus sulle fasce stipendiali, le tabelle retributive aggiornate, il confronto con altri paesi europei e il significato pratico dei nuovi aumenti.
Un punto di riferimento utile per chi lavora già nella scuola e per chi sta valutando un ingresso nel mondo dell’insegnamento.
Stipendio tabellare docenti: come si calcola e cosa comprende
Lo stipendio tabellare rappresenta la componente fissa e continuativa della retribuzione dei docenti, stabilita a livello nazionale dai contratti collettivi. Non include bonus, indennità o compensi accessori.
Il calcolo si basa su tre variabili principali:
- Anzianità di servizio (fasce stipendiali);
- Ordine scolastico (infanzia, primaria, secondaria I o II grado);
- Tipo di contratto (tempo determinato o indeterminato).
Alla retribuzione base possono sommarsi voci accessorie, che variano in base al ruolo e alle funzioni svolte:
- Bonus premiale (per merito professionale);
- Retribuzione di posizione (per incarichi specifici);
- Retribuzione di risultato (obiettivi raggiunti);
- Indennità di sede disagiata o pluri-classe.
Questi elementi possono influire significativamente sullo stipendio netto, ma non sono garantiti né uniformi su tutto il territorio nazionale.
Per comprendere meglio quanto incidono le nuove misure fiscali sul netto in busta paga, vediamo ora quali aumenti sono previsti per i docenti a partire da giugno 2025.
Aumento stipendio docenti 2025: cosa prevede la legge
Nel 2025 gli insegnanti vedranno un incremento netto in busta paga, grazie all’applicazione di una nuova versione del taglio del cuneo fiscale, approvata con la Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024).
A partire da giugno 2025, i docenti riceveranno:
- un aumento mensile netto di circa 80 €;
- il rimborso degli arretrati da gennaio a maggio, con un’erogazione una tantum fino a 400 €.
Questo perché la misura, seppur attiva da gennaio, è stata bloccata per motivi tecnici e di sicurezza sulla piattaforma NoiPA, rendendone operativa l’applicazione solo dal mese di giugno con retroattività automatica.
In cosa consiste il taglio del cuneo fiscale?
La misura consiste in due strumenti distinti, pensati per diverse fasce di reddito:
1.Bonus contributivo (per redditi fino a 20.000 €): riduzione dei contributi previdenziali
- 7,1% per redditi fino a 8.500 €;
- 5,3% per redditi da 8.500,01 a 15.000 €;
- 4,8% per redditi da 15.000,01 a 20.000 €
2.Ulteriore detrazione fiscale (per redditi da 20.001 a 40.000 €):
- 1.000 € fino a 32.000 €;
- decrescente fino ad annullarsi a quota 40.000 €
L’obiettivo è alleggerire la pressione fiscale sul lavoro dipendente, in particolare per docenti e personale ATA.
Chi ha diritto all’aumento stipendiale
La misura riguarda tutti i dipendenti pubblici con redditi fino a 40.000 €. Nella scuola:
- Docenti di ogni ordine e grado;
- Personale ATA;
- Collaboratori scolastici a inizio carriera.
Attenzione: l’aggiunta di compensi accessori può far superare la soglia dei 20.000 €, facendo perdere il bonus contributivo.
I docenti supplenti ricevono i benefici solo se in servizio al 30 giugno 2025. Se il contratto riparte a settembre, il bonus verrà ricalcolato.
Tabella stipendio docenti 2025 per fasce e ordini di scuola
Di seguito riportiamo la progressione stipendiale lorda mensile per i docenti italiani, stimata per il 2025:
Fascia di anzianità | Primaria (€) | Media (€) | Secondaria Superiore (€) / docente laureato | Secondaria Superiore (€) / docente diplomato |
0–8 anni | 1.575 | 1.680 | 1.690 | 1582 |
9–14 anni | 1.689 | 1.805 | 1.838 | 1696 |
15–20 anni | 1.820 | 1.949 | 1.985 | 1825 |
21–27 anni | 1.915 | 2.045 | 2.120 | 1968 |
28-34 anni | 2.033 | 2.173 | 2.245 | 2081 |
oltre 35 anni | 2.095 | 2.244 | 2.315 | 2.144 |
Arretrati Gennaio–Maggio 2025
Gli arretrati in busta paga sono stati erogati a giugno 2025, come effetto retroattivo della misura, in base al reddito annuo:
Reddito annuo lordo | Importo arretrati stimato |
Fino a 20.000 € | Bonus variabile in % sul reddito |
20.001 – 32.000 € | Circa 83 € netti al mese |
32.001 – 40.000 € | Detrazione mensile decrescente |
Esempio: un docente con reddito annuo di 30.000 € riceverà circa 415 € netti di arretrati complessivi per i mesi da gennaio a maggio 2025.
Tuttavia, l’introduzione del taglio del cuneo fiscale e l’erogazione degli arretrati non sono altro che una misura temporanea: per un aumento stabile e strutturale servirà il rinnovo del CCNL.
Stipendio docenti e rinnovo contratto: a che punto siamo
Il rinnovo del CCNL Istruzione e Ricerca 2022–2024, scaduto e ancora in trattativa, è essenziale per definire nuovi aumenti strutturali. Il precedente contratto (2019–2021), firmato a gennaio 2024, ha introdotto aumenti minimi, subito erosi dall’inflazione.
Ora si stima un aumento lordo medio di circa 150 € mensili (con un aumento percentuale complessivo che si aggirerebbe intorno al 6%), ma solo il rinnovo ufficiale potrà garantire una revisione reale delle tabelle stipendiali.
Le tabelle stipendiali aggiornate (CCNL 2019–2021)
Di seguito una tabella riepilogativa delle fasce stipendio docenti lorde annue in base all’ordine scolastico e all’anzianità di servizio:
Classe stipendiale | Primaria/Infanzia | Secondaria I grado | Secondaria II grado (non laureato) | Secondaria II grado (laureato) |
0 anni | €20.897,20 | €22.678,52 | €20.897,20 | €22.678,52 |
21 anni | €27.171,59 | €29.948,17 | €28.126,56 | €31.736,25 |
35 anni | €30.536,92 | €33.837,37 | €30.029,79 | €35.505,47 |
Quanto guadagna un docente nel corso della carriera?
Ecco l’incremento annuo lordo in base all’ordine scolastico:
- Stipendio docenti scuola primaria/infanzia → + €9.639,72 (in 35 anni);
- Stipendio docenti scuola media → + € 11.158,85 lordi;
- Stipendio docenti scuola secondaria superiore (secondaria II grado) non laureati → + €9.132,59;
- Stipendio docenti scuola secondaria superiore (secondaria II grado) non laureati → + €12.826,95.
Se confrontiamo gli incrementi salariali con la durata della carriera, emerge un quadro poco incentivante: in oltre trent’anni di servizio, l’aumento medio è inferiore a 13.000 euro lordi, senza contare che la gran parte viene assorbita dall’inflazione.
Per questo motivo, sempre più docenti puntano sulla formazione certificata per migliorare la propria posizione economica e professionale.
Confronto stipendio docenti europa vs italia
Il confronto con altri paesi europei conferma una realtà ormai nota: lo stipendio docenti in Italia è tra i più bassi dell’Europa occidentale, nonostante le recenti misure di adeguamento.
Secondo i dati Eurydice 2024, i docenti italiani partono da uno stipendio annuo lordo medio di circa 25.000 €, che dopo 15 anni di servizio arriva a circa 31.000 €.
Numeri che restano nettamente inferiori rispetto a molti altri Paesi europei. Ad esempio, lo stipendio medio dei docenti in Germania, varia da 50.000 a 63.000 € annui lordi, in Svezia si attesta tra 36.000 e 46.000 €, mentre in Spagna oscilla tra 32.000 e 41.000 €.
Nonostante gli sforzi, l’Italia investe ancora troppo poco nell’istruzione rispetto ai paesi con cui compete. E, sebbene si stia provando a colmare il divario con aumenti contrattuali e misure fiscali mirate, il percorso è ancora lungo.
Formazione: la vera leva per la valorizzazione
Il 2025 può segnare un cambiamento importante, ma non basta aumentare lo stipendio dei docenti base. Serve una strategia che punti anche sulla qualità, la crescita e la valorizzazione del personale docente.
Oggi più che mai, chi insegna ha bisogno di aggiornarsi per:
- accedere a ruoli più stabili e meglio retribuiti
- migliorare il punteggio in graduatoria,
- rispondere alle nuove sfide didattiche e digitali.
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